Attualità
martedì 05 marzo 2024
A Fermignano la mostra "Il Corpo e la Carne" di Marco Santoro, inaugurazione sabato alla sala Bramante

di Ufficio Stampa Comune di Fermignano
Fermignano ospita, per la seconda volta, nella Sala Bramante, l’opera dell’artista di origini pugliesi Marco Santoro, docente al Liceo artistico di Urbino, erede e amante della grande pittura del periodo a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.
La mostra “Il Corpo e la Carne”, curata dalla professoressa Emanuela Ivaldi e realizzata in collaborazione con l’Assessorato agli eventi del Comune di Fermignano, sarà aperta dal giovedì alla domenica, dalle 16.30 alle 19.00, fino al 31 marzo.
“Santoro è un attento e sincero osservatore della realtà che scruta, indaga in ogni suo aspetto e forma, mediante l’utilizzo di materiali e tecniche diverse: grafite, acquerello e colori ad olio -spiega la curatrice Emanuela Ivaldi-. La sua ricca produzione artistica spazia dalla rappresentazione di piacevoli paesaggi naturali, colti nelle diverse ore del giorno, alla rappresentazione di figure umane, per lo più femminili, restituendo all’osservatore la visione di un mondo intriso di grandi verità, in cui la presenza femminile, in queste particolari opere, è la portatrice. Attraverso la sua arte, l'autore offre agli osservatori un'esperienza che va oltre il semplice apprezzamento estetico, immergendoli in un mondo di significati più profondi".
Uno dei temi al centro della mostra è quello del viaggio nella figura femminile: "I visitatori, tra senso di stupore e disorientamento, si troveranno circondati da indiscrete figure femminili che richiamano l'iconografia di Venere, la celebre divinità della bellezza e dell'amore della mitologia classica. Tuttavia, l'interpretazione di Venere proposta dall'artista contemporaneo si discosta dall'idealizzazione tradizionale, poiché trasforma la dea in una presenza fisica imponente e avvolgente. Oltre al mero aspetto fisico, i corpi di queste donne rivelano una profondità interiore, una consapevolezza della propria grandezza e potenza. Liberate dai limiti imposti dai ruoli sociali e culturali, queste figure femminili sfoggiano le loro forme con orgoglio e fierezza, rifiutando ogni forma di pudore o giudizio".