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martedì 17 settembre 2024

Federconsumatori: "L'offerta Placet resterà in vigore, prova del fatto che il mercato libero non funziona"

Federconsumatori: "L'offerta Placet resterà in vigore, prova del fatto che il mercato libero non funziona"

di Ufficio Stampa Cgil Pesaro e Urbino

L’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) annuncia che resterà in vigore, per tutto il 2025, l’offerta PLACET in deroga, ovvero l’offerta introdotta da ARERA per accompagnare i clienti del gas, non vulnerabili, nel passaggio al mercato libero.

Tale offerta presenta condizioni economiche e contrattuali definite dall’Autorità, ma la sua componente fis- sa annuale è definita dal venditore. Si tratta della tariffa applicata ai clienti non vulnerabili che con la fine della tutela gas non avevano ancora sottoscritto un contratto di fornitura nel mercato libero.

Entro il 30 settembre 2024 i clienti del servizio gas dovranno ricevere una apposita comunicazione dal pro- prio venditore che proporrà loro il rinnovo, per l’anno 2025, alle condizioni economiche più vantaggiose tra la PLACET in deroga (che lascia libera al venditore la sola componente fissa di commercializzazione) e la PLACET ordinaria (che lascia libera al venditore sia la componente fissa sia la componente variabile di com - mercializzazione). Tale comunicazione giungerà unitamente alla prima bolletta utile, solo se le condizioni economiche non subiscono alcuna variazione rispetto a quelle attualmente applicate.

Il mantenimento per tutto il 2025 dell’offerta PLACET è una buona notizia per gli utenti che così avranno più tempo per effettuare una scelta consapevole e potranno beneficiare di condizioni più vantaggiose.

Questa proroga rappresenta la prova del fatto che il mercato libero non sta funzionando come dovrebbe.

Nonostante le promesse di una maggiore competitività e le favole sull’autoregolamentazione del mercato, i prezzi per i vulnerabili restano nella grande maggioranza dei casi più convenienti di quelli delle offerte pre - senti sul mercato libero, nonostante anche il mercato di tutela della vulnerabilità non sia esente da rincari (l’ultimo aggiornamento di settembre segna un aumento del +6%).

Questo andamento richiama la necessità di interventi veramente incisivi di regolazione del settore, per i quali, però, da tempo riscontriamo una scarsa, pressoché inesistente, volontà politica.

 

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