A Fano il terzo Raduno Nazionale degli ex militari della Caserma Paolini

Si svolgerà domenica 18 maggio alle ore 11 nel cortile della storica Caserma Paolini di Fano il terzo Raduno Nazionale degli ex militari, un appuntamento che celebra la memoria di una delle istituzioni più significative del Novecento fanese. 

La cittadella militare, chiusa dal settembre del 2000, riaprirà le sue porte per un evento che unisce passato e futuro, con la partecipazione di centinaia di ex commilitoni e il sostegno delle istituzioni locali.

La presentazione ufficiale si è svolta questa mattina nella sala del Municipio fanese, alla presenza del presidente di Alberghi Consorziati Fano, Luciano Cecchini, promotore dell’iniziativa insieme al Comune di Fano e a Confcommercio Marche Nord. 

Cecchini ha ricordato come la presenza dei militari in città abbia rappresentato per decenni una risorsa economica e sociale fondamentale per il territorio.

In occasione del raduno sarà presentato il volume “La Paolini a Fano. Una caserma nella città”, un’opera che ripercorre la storia della struttura militare e il suo legame con la comunità fanese. 

Il libro, realizzato dal giornalista Silvano Clappis con il Colonnello Silvio Santinelli, il contributo dello studioso Paolo Volpini e l’introduzione di Daniele Diotallevi, è stato finanziato dalla BCC di Fano. 

Il neo presidente dell’istituto, Claudio Benvenuti - ex militare proprio alla Paolini - ha ribadito l’impegno della banca nel sostenere progetti culturali che valorizzino l’identità locale.

Durante la conferenza stampa, anche l’Assessore al Turismo Alberto Santorelli ha voluto sottolineare il significato personale della caserma, ricordando come proprio il servizio militare del nonno lo abbia portato a Fano. 

Il Vicesindaco Loretta Manocchi ha rimarcato il ruolo centrale che la Paolini ha avuto nel tessuto cittadino, auspicando che il Comune possa presto definirne una nuova destinazione d’uso.

A chiudere l’incontro, le parole della Presidente di Confcommercio Fano, Barbara Marcolini, che ha parlato della “suggestione emotiva e storica che la Paolini continua a esercitare sulla città”, ribadendo l’importanza di dare un futuro a uno spazio simbolico e ricco di memoria collettiva.