Attualità
mercoledì 09 luglio 2025
Dumping contrattuale nei pubblici esercizi: un fenomeno in crescita che minaccia imprese e lavoratori
newsIl dumping contrattuale nel settore dei pubblici esercizi è una minaccia sempre più diffusa che compromette le condizioni di lavoro, la sostenibilità delle imprese corrette e la tenuta complessiva del sistema.
A denunciarlo sono Confcommercio Marche Nord e FIPE, che pongono l’attenzione sulla crescita esponenziale di contratti collettivi non rappresentativi, spesso definiti “pirata”, applicati in alternativa al CCNL FIPE–Confcommercio, attualmente il contratto più utilizzato del settore con oltre il 92% di adesioni.
Il fenomeno ha un impatto diretto sul reddito dei lavoratori e sul sistema contributivo.
Le stime parlano di una perdita annua lorda media tra i 3.000 e i 4.000 euro, con punte oltre i 6.000 euro, e una mancata contribuzione che può superare i 1.500 euro all’anno.
Questo, secondo le organizzazioni, rappresenta un grave danno economico per chi lavora e una distorsione della concorrenza tra le imprese.
«Il dumping contrattuale è un problema grave – affermano Agnese Trufelli, direttrice di Confcommercio Marche Nord, e Mario Di Remigio, presidente di FIPE – che mina il valore del lavoro, danneggia le aziende oneste e riduce le tutele per i dipendenti. Serve un impegno forte per fermare la diffusione di contratti non rappresentativi, che non rispettano la legalità e generano squilibri nel mercato».
Per rispondere all’urgenza del fenomeno, FIPE-Confcommercio, in collaborazione con ADAPT e con il sostegno dell’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo, ha pubblicato la seconda edizione del Manuale sul Dumping Contrattuale nei Pubblici Esercizi, dopo il successo della prima versione del 2022.
Il volume aggiorna e amplia i contenuti, offrendo uno strumento chiaro e accessibile per imprese, operatori e istituzioni, con l’obiettivo di contrastare l’irregolarità e tutelare un settore strategico per l’economia italiana.