Attualità
martedì 06 ottobre 2020
Dietrofront sulla chiusura anticipata degli esercenti, Trufelli (Confcommercio): "Vigileremo che tale scelta sia ufficiale"

di Confcommercio Marche Nord
E’ partita da giorni la compagna nazionale di Confcommercio e Fipe contro la chiusura anticipata dei Pubblici Esercizi alle ore 22:00 o 23:00, dallo slogan: #NOchiusure #SIcontrolli.
“Non è questa la soluzione né la condizione per la ripresa economica, dopo il dietrofront di Palazzo Chigi di ieri sera, vigileremo che tale scelta sia ufficiale” - esordisce Agnese Trufelli, Vice Direttore Confcommercio Marche Nord –“I nostri pubblici esercizi per poter operare in sicurezza e infondere nuova fiducia dopo il periodo di lockdown, si sono attrezzati con tutti i dispositivi di sicurezza sia per se stessi che per tutti i dipendenti. Hanno dovuto fungere da controllori per tutti coloro che rifiutavano di indossare la mascherina per accedere al locale (nonostante fosse obbligatoria per legge), distanziare tutti i tavoli con la diminuzione (a volte anche del 50%) della capienza e quindi guadagno, hanno dovuto investire per garantire che tutti i protocolli di sicurezza imposti fossero rispettati, senza peraltro la certezza che tale investimento venisse ripagato” – prosegue Trufelli – “Le attività devono restare aperte e va preteso che siano in regola con le disposizioni e protocolli sulla sicurezza (distanziamento, prenotazione obbligatoria, mascherina per l'accesso e spazi comuni, igienizzazione etc...) e laddove queste norme non vengano rispettate punire chi vuole "fare il furbo", con adeguati controlli, non con la chiusura preventiva e/o coprifuoco. Il mondo della ristorazione e dei pubblici esercizi in genere è un mondo fatto di enormi sacrifici, di orari estenuanti, di non ferie o festività, ma sono coloro che garantiscono il benessere della persona e la tenuta sociale dei nostri splendidi borghi e paesi”.
Posizione condivisa anche da Marco Arzeni, Segretario Fipe-Confcommercio Pesaro e Urbino/Marche Nord: “Se – come ci dice una recente indagine di Format Research – sono gli stessi clienti a confermare che bar e ristoranti sono considerati luoghi sicuri ci sembra del tutto inverosimile la ventilata proposta di chiudere i nostri locali alle 22 o alle 23. Un seppur limitato anticipo dell’orario di chiusura spingerebbe invece la nostra clientela a reputare gli esercizi del Fuori Casa “non protetti”, cosa questa che respingiamo in modo forte e deciso. Abbiamo lavorato duramente per stabilire protocolli sanitari sicuri anche oltre misura, dimezzando i posti disponibili e sopportando costi importanti, adesso quindi non è accettabile che comportamenti scriteriati di alcuni clienti e purtroppo anche di alcuni esercenti, ricadano su tutte le imprese. Bisogna semmai aumentare i controlli, punire gli indisciplinati e chi non rispetta le norme e consentire a tutti gli altri di svolgere serenamente il proprio lavoro”.
Infine il Direttore Confcommercio Amerigo Varotti conclude: “Anticipare - come si era ipotizzato - la chiusura di ristoranti e pubblici esercizi è un errore ed una iattura da evitare se non si vuole la morte di migliaia di imprese con pesanti ricadute sui livelli occupazionali.
Il problema non sono i ristoranti che nella stragrande maggioranza dei casi (almeno quelli di Confcommercio) sono impegnati quotidianamente a fare rispettare i protocolli (mascherine, distanziamenti, riduzione dei posti, gel...) e che per questo , nonostante la ripartenza, sono stati costretti a rinunciare a ricavi e fatturati. In modo consapevole e rispettosi delle disposizioni per la salute pubblica. Vanno intensificati i controlli nei luoghi pubblici in occasione di eventi, assembramenti fuori dalle scuole , nei luoghi della movida… Purtroppo notiamo - non certo nei ristoranti che sono i luoghi più sicuri - troppe persone , soprattutto giovani, che non indossano mascherine in caso di assembramenti . Vanno intensificati i controlli nelle feste private, nei circoli, negli eventi pubblici . Ma i ristoranti non c’entrano nulla con l’aumento dei contagi!!”.