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martedì 25 ottobre 2022

Di Sante (Coldiretti): "Una raccolta delle olive di qualità e quantità ma per i produttori pesano i rincari"

Di Sante (Coldiretti): "Una raccolta delle olive di qualità e quantità ma per i produttori pesano i rincari"

di Ufficio Stampa Coldiretti 

La raccolta delle olive procede spedita ma a preoccupare i produttori non sono tanto quantità e rese quanto i costi. 

“I rincari energetici hanno fatto crescere di 2/3 euro al quintale la spesa per la molitura – spiega Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Pesaro Urbino – senza contare tutto il resto: gasolio, vetro per le bottiglie, carta per le etichette”. Rincari indiretti che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio nelle campagne mentre il vetro costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra anche un incremento del 35% per le etichette. Insomma: costi aumentati anche del 200% per le aziende olivicole, secondo i dati del Crea. 

“Non fosse per questo potremmo parlare di annata perfetta con olive sane, in quantità e con rese discrete” aggiunge Di Sante. 

Una prima stima sulla campagna olivicola, avviata almeno un paio di settimane in anticipo rispetto alle date canoniche per via del gran caldo estivo che ha tenuto al riparo le piante dalla mosca, parla di un +20% di raccolto. La provincia pesarese, con i suoi 784 ettari di oliveti, rappresenta circa l’11% della produzione regionale. Nel corso del 2021, secondo i dati Ismea, nei 21 frantoi pesaresi si sono molite quasi 3.300 tonnellate di olive e prodotte 414 tonnellate di olio. Di grandissima qualità: circa 80 ettari sono compresi nel disciplinare del Cartoceto Dop, ottenuto dai frutti dell’olivo delle varietà Raggiola, Frantoio e Leccino per almeno il 70% al quale si possono aggiungere altre varietà tra cui anche Carboncella e Rosciola, specie autoctone marchigiane già fregiate del Sigillo di Campagna Amica. Un settore che, dato regionale, circa 15,5 milioni di euro e che ha un potenziale che parla di natura, paesaggi e gusto e ha tutte le carte in regola per attirare turisti. Anche stranieri visto che l'export vale 2 milioni con la maggior parte che viaggia verso gli Stati Uniti, seguiti nella classifica dei migliori acquirenti da Germania, Giappone, Austria e Regno Unito.

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