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giovedì 05 marzo 2020

Coronavirus, la paralisi dei trasporti riguarda 907 imprese e 2426 addetti nelle Marche

Coronavirus, la paralisi dei trasporti riguarda 907 imprese e 2426 addetti nelle Marche

Non viaggia più nessuno. Trasporti fermi al tempo del coronavirus. Nei servizi pesaresi di trasporto persone (taxi, noleggio con conducente, bus), le disdette arrivano fino all’80 per cento.

Servizi di trasporto scolastico sospesi a causa della chiusura delle scuole. Niente gite didattiche e viaggi d’istruzioni che, per le imprese del settore trasporto persone, rappresentano dal 20 al 40 per cento del fatturato. In difficoltà anche il trasporto merci, con una minore movimentazione dei container del 20 per cento a causa della contrazione dell’import dall’oriente e dell’export verso gli altri Paesi europei.

L’impatto dell’epidemia da coronavirus sull’attività delle imprese dell’autotrasporto pesarese e marchigiano, sarà affrontato dalla presidenza della Cna Fita, che si riunirà sabato 7 marzo alle ore 9,30 nella sede di Cna Marche ad Ancona, via Totti 4. All’ordine del giorno anche l’esame della legge di Bilancio, relativamente ai provvedimenti per l’autotrasporto e un’analisi sui dati economici dell’autotrasporto.

Secondo una indagine della Cna il 98,9 per cento delle imprese di trasporto persone sta registrando effetti negativi legati alla diffusione del coronavirus e il 99,7 per cento è pessimista rispetto all’andamento dell’attività nel 2020.  IL 62 per cento prevede un calo del fatturato superiore al 15 per cento e il 6,6 per cento teme una contrazione tra il 5 e il 16 per cento.

“La drammatica contrazione della domanda” afferma Riccardo Battisti responsabile Cna Fita Pesaro e Urbino “ha generato per queste imprese difficoltà nei pagamenti di gasolio, forniture di gomme, assicurazioni, manutenzione e, soprattutto, i contratti di leasing del parco auto”.

Nel trasporto persone, le imprese pesaresi sono 81 con 482 addetti. Di questi i taxi sono 32 e le autovetture di noleggio con conducente 66.

Meno drammatica ma sempre pesante la situazione nel trasporto merci dove il 64,1 per cento delle imprese ha subito le conseguenze dell’epidemia e il 77,8 per cento è pessimista per i prossimi mesi.  A prevedere una riduzione dei ricavi superiore al 15 per cento è il 14,5 per cento delle imprese mentre il 20,5 per cento ipotizza un calo tra il 5 e il 15 per cento. L’11,1 per cento pensa a un calo del fatturato inferiore al 5 per cento e per il 13,7 per cento il fatturato rimarrà stabile.

“Le imprese marchigiane dell’autotrasporto merci” sostiene Battisti “dichiarano di aver incontrato disagi dovuti all’allungamento dei tempi di carico e scarico. L’eccessiva burocrazia richiesta per la produzione di documentazione atti a certificare il buono stato di salute e i controlli della temperatura dei conducenti che entrano in azienda hanno provocato una dilatazione dei tempi di consegna delle merci. Come se non bastasse in molte tratte i tempi di percorrenza sono aumentati a causa di deviazioni dovute alla chiusura di strade che si trovano nelle “zone rosse”.

Sono 907 le imprese marchigiane dell’autotrasporto con 2.426 addetti.

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