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mercoledì 03 febbraio 2021

Confcommercio Fano: "La lotteria degli scontrini è partita male e a rilento"

Confcommercio Fano: "La lotteria degli scontrini è partita male e a rilento"

di Confcommercio Fano

Dal primo febbraio facendo acquisti con carte e bancomat e presentando alla cassa l'apposito codice si può partecipare alle estrazioni mensili e a quelle settimanali che inizieranno da giugno. Per la Confcommercio di Fano - come ci racconta il Segretario Marco Arzeni - "La strada è ancora lunga, dai nostri dati infatti ci risulta che neppure la metà dei registratori di cassa è stata aggiornata vuoi per motivi tecnici dovuti ad impossibilità delle aziende fornitrici vuoi perché gli operatori commerciali non digeriscono bene questa iniziativa che comporta costi e perdite di tempo e vuoi anche per il periodo di difficoltà che il settore sta vivendo in cui, invece di aiuti concreti, arrivano queste non certo brillanti soluzioni".

Ma gli operatori come stanno reagendo all’iniziativa ? “ E’ chiaro che la clientela – dice Barbara Marcolini Presidente di Confcommercio Fano – è interessata a partecipare alla lotteria (ogni settimana 15 premi da 25.000 euro per chi compra e 15 premi da 5.000 euro per chi vende più una estrazione annuale da 5 milioni per il cliente e 1 milione per l’esercente ndr) e pertanto, volenti o nolenti,  gli esercenti si dovranno adeguare, purtroppo però penso che, come per il cashback, anche la lotteria degli scontrini, non ha nessun utilità per un mercato che soffre di liquidità e di prospettive  in un momento di incertezza per le aziende che non sanno se restare aperte o chiuse"

“Il settore in questo momento sta galleggiando a malapena – conclude Arzeni -  come Confcommercio avevamo quantomeno chiesto una proroga perché questa iniziativa nasce già zoppa e poi a dirla tutta se pensiamo di combattere l’evasione fiscale o incoraggiare l’uso della moneta elettronica con simili metodi cadiamo davvero nella più grande ingenuità se pensiamo che  nella vendita al dettaglio si registra un 10% di evasione fiscale, forse bisognerebbe occuparsi anche dell'altro 90% così come bisognerebbe abbassare i costi delle commissioni e smetterla di aiutare gli istituti di credito ".

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