Attualità
venerdì 02 agosto 2019
Con la cultura si mangia, ce lo dicono i dati

Chi ha detto che con la cultura non si mangia? Rossini Opera Festival; Mostra internazionale del nuovo cinema; Popsophia; Passaggi Festival, Fano Jazz by the Sea. Ma anche mostre, concerti, happening, rassegne.
Sono tante le manifestazioni culturali che costellano i cartelloni estivi della provincia e che creano indotto economico. Il sistema produttivo culturale e creativo – lo certificano i numeri - incide sempre più sulla spesa turistica. Lo dimostrano anche dati recenti che indicano come la provincia di Pesaro e Urbino sia la seconda delle Marche dove i turisti hanno speso di più in cultura con il 62,8 per cento di spesa turistica attivata dalla cultura. Prima nelle Marche si è piazzata Macerata con il 63,8%. A certificarlo il Centro studi della CNA che ha elaborato i dati di Symbola e Unioncamere.
“La cultura crea ricchezza - dice il segretario della CNA di Pesaro e Urbino, Moreno Bordoni - e questo non è più un mistero. Anzi. Il nostro sistema produttivo si sta trasformando definitivamente e cultura, turismo enogastronomia sono gli unici settori che continuano a crescere. Basti pensare che le imprese culturali e creative marchigiane nel 2018 hanno prodotto un valore aggiunto di 2,2 miliardi di euro pari al 6 per cento dei 37,4 miliardi prodotti dall’economia della regione”.
Secondo i dati della CNA, Ancona è la provincia marchigiana dove il sistema produttivo e culturale produce più valore aggiunto (6,8 per cento) piazzandosi all’ottavo posto tra le province italiane. Nelle prime venti province troviamo però anche Macerata (6,2) e Pesaro Urbino (5,8).
Ma la cultura crea anche lavoro. Nelle Marche gli occupati nelle imprese culturali e creative sono 41.900 pari al 6,4 per cento del totale. In questo caso è Macerata a primeggiare nella regione. Con il 7,1 per cento di addetti precede Ancona (6,7) e Pesaro Urbino (6,5).
Nella nostra regione oltre la metà della spesa turistica lo scorso anno è stata attivata dal sistema produttivo culturale e creativo. Se i turisti hanno lasciato nelle Marche 2 miliardi e 20 milioni di euro, ben il 51,2 per cento, pari a 1 miliardo e 34 milioni di euro, è stato speso in attività legate alle imprese culturali e creative. Dall’architettura al design, dal cinema alla danza, passando per libri e media il settore dell’economia regionale che attiva spesa turistica attraverso la cultura, è sul podio nazionale. Solo il Friuli Venezia Giulia precede la nostra regione con il 51,4 per cento di spesa turistica attivata dalla cultura. Le Marche sono sul secondo gradino del podio insieme al Lazio e davanti a Piemonte (48,7) e Lombardia (47,7).
Le imprese creative e culturali sono l’elemento fondante della capacità di attrarre turisti nella nostra regione. Ad occuparsi di editoria e stampa nella nostra regione ci sono 2.310 piccole imprese mentre 2.246 sono gli studi di architettura e design. Attive nella comunicazione ci sono 946 aziende a cui si aggiungono 292 tra radio e società di film e video. Da non dimenticare gli 820 creativi che si occupano di videogiochi e softare e i 257 che si dedicano alla musica.Per concludere con le 268 aziende impiegate nelle arti visive e nelle performing arts e con le 28 imprese che si occupano del patrimonio storico e artistico regionale. Senza considerare le imprese non direttamente riconducibili al settore ma che impiegano in maniera strutturale professionalità culturali e creative. Dal mobile alla nautica, larga parte della capacità delle nostre imprese di competere nel mondo, sarebbe impensabile senza il legame con il design e con le 7.167 imprese culturali e creative marchigiane. Non solo i comuni più grandi e le città d’arte, ma anche molti piccoli centri si caratterizzano per l’offerta legata al paesaggio e a un patrimonio diffuso di arte e cultura nel quale un ruolo importante è ricoperto dall’artigianato artistico e dalle piccole imprese creative e culturali. I progetti della Cna Marche per il turismo e la cultura. La Cna Marche, in collaborazione con la Regione, sta portando avanti diversi progetti. A cominciare dal nuovo Cluster Marche Cinema per percorrere e valorizzare i luoghi marchigani teatro di esperienze cinematografiche, con itinerari e offerte di turismo esperienziale. E poi “Cinefood, il cinema da vedere e da gustare”, che prevede la degustazione di prodotti agroalimentari nei foyer dei cinema marchigiani, per coniugare cultura cinematografica e cultura del cibo. Inoltre “Homo Faber, di bottega in bottega nelle Marche del saper fare”. Un viaggio nella terra delle eccellenze tra manifattura e cultura, spiritualità e arte, enogastronomia, artigianato artistico e ambiente. Infine il “Marchio 1M”, un logo regionale per l’artigianato artistico e il design marchigiano, che certifica l’eccellenza artigiana e tutela i consumatori. Tutto questo secondo la filosofia dei Fondi strutturali 2014 – 2020, che è quella di sostenere l’innovazione e l’aggregazione in filiere delle piccole imprese culturali e creative delle Marche. Un percorso necessario per migliorare ancora l’attrattività e la sostenibilità turistica della nostra regione.