Attualità
lunedì 15 luglio 2019
lunedì 12 agosto 2019
I furti in appartamento hanno registrato un calo in provincia di Pesaro e Urbino. Ma rimane il pericolo e occorre fare attenzione soprattutto in questa settimana di Ferragosto. In vista delle vacanze, infatti, i ladri entrano in azione approfittando del fatto che abitazioni, negozi e laboratori rimangono incustodite per giorni, settimane. La CNA mette in guardia cittadini e imprese in un periodo che dai ladri viene considerato una vera e propria pacchia. Il merito del calo nel numero dei furti in abitazione denunciati è dovuto alle misure di prevenzione e di controllo messe in campo dalle Forze dell’ordine contro questo reato socialmente odioso. Ma una fortissima opera di deterrenza è stata attuata prima di tutto dai cittadini, che hanno investito cospicue risorse per ridurre i rischi di intrusioni indesiderate. Dal Censis si apprende, infatti, che nel nostro Paese due famiglie su tre (66,5 per cento) hanno installato la porta blindata, quasi una su due (42 per cento) un sistema d’allarme, una su tre (33,5 per cento) inferriate a porte e/o finestre, tre su dieci (il 31 per cento) infissi, vetri anti-intrusione, telecamere.
Le ore preferite dai ladri
Le ore peggiori sono tra le nove e le dodici e tra le diciotto e le ventuno, secondo una indagine dell’organismo europeo Transcrime. Ore più rischiose a parte, per evitare brutte sorprese prima di tutto ci si deve guardar bene dal raccontare le proprie escursioni fuori casa attraverso i social o altri mezzi.
Un business in crescita
Secondo una indagine condotta da CNA Installazione e Impianti, i furti potrebbero essere destinati a calare ulteriormente, nonostante il rallentamento delle spese per la videosorveglianza dovuto alla recente applicazione della normativa europea sulla privacy. “Se tante famiglie si sono già cautelate – dice il responsabile di CNA Impianti di pesaro e Urbino, Fausto Baldarelli - la platea dei possibili clienti rimane ampia: sono migliaia nella nostra provincia le case dotate di utenza domestica, dalla fornitura idrica all’elettricità, ma non di porta blindata. Senza contare gli aggiornamenti dei dispositivi attualmente in opera. Diventerebbe ancora più performante, di conseguenza, un mercato già molto appetibile, trainato dall’innovazione spinta del settore”.
Il costo della sicurezza
Sulla sicurezza in genere il cliente non lesina. E, quale che sia l’investimento, anche ridotto, non punta primariamente al risparmio. Quando decide di affrontare la spesa, comunque, scopre che spesso è inferiore alle sue previsioni. Mettere in sicurezza un’abitazione costa complessivamente tra 4/5mila e 16/18mila euro a seconda delle dimensioni nonché di quantità e qualità delle apparecchiature. Per una porta blindata si spende dai 1.500 ai 5/6mila euro. I costi minimi per le inferriate oscillano tra 150 a 600 euro al metro quadrato. I sistemi di allarme vanno da 200 a mille euro. Per le telecamere interne sono sufficienti 100 euro ognuna, per le esterne 150. Ovviamente queste ultime cifre aumentano con i costi della connessione: le abitazioni possono essere tenute sotto controllo da una centrale o tramite il proprio smartphone 24 ore su 24.
I suggerimenti di CNA Installazione e Impianti
Ma come fare per evitare brutte sorprese al ritorno delle vacanze o, in genere, al rientro a casa? Regola numero uno: evitare di comunicare i propri spostamenti/vacanze sui social. Allertare vicini fidati e invitarli a tenere d’occhio qualsiasi movimento sospetto. Evitare di chiudere tutte le tapparelle o serrande ma evitare anche di lasciare luci accese per segnalare una finta presenza. La luce accesa di giorno è un chiaro invito per i ladri. Inoltre, suggerisce CNA Installazione e Impianti, installare apparecchi anti-furto i più aggiornati possibile. E, soprattutto, rivolgersi a installatori abilitati, dei quali potersi fidare ciecamente tanto per professionalità quanto per onestà. Per quanto riguarda l’installazione di telecamere di sorveglianza, per sovrappiù, esiste il rischio di pesanti sanzioni se la collocazione non è corretta e può mettere a rischio la privacy di terzi.
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