Attualità
lunedì 15 luglio 2019
giovedì 04 aprile 2024
di Ufficio Stampa Coldiretti Pesaro e Urbino
Rossini era ghiotto di uova e tartufo, Raffaello adorava la Casciotta. Ad unire questi due grandi personaggi pesaresi ci ha pensato la terra, intesa come luogo di nascita e come territorio con i suoi prodotti agroalimentari. Da qui sono partiti i cuochi contadini di Terranostra per elaborare una ricetta semplice ma dal sapore antico da collegare a Pesaro Capitale della Cultura 2024. Terranostra è l’associazione che riunisce gli agriturismi di Coldiretti. Questa mattina al mercato coperto di Campagna Amica in via Giolitti Augusto Cancellieri e Giovanni Togni, che ne sono rispettivamente presidente provinciale pesarese e regionale, hanno presentato questa composizione che, già nel nome, fa intuire il suo manifesto: "Legami". Ed è proprio il legame tra le tradizioni e il saper fare contadino a condurci direttamente alla Capitale della Cultura.
“Quando si parla di cultura a Pesaro – ha spiegato Giovanni Togni, presidente di Terranostra Marche - si pensa subito alla pittura, ai teatri e alla musica. C’è anche la cultura agroalimentare anche se spesso si dà per scontata. A Pesaro questo aspetto non è sfuggito. Quando si dice, nel dossier, che la candidatura di Pesaro si basa su un progetto culturale che, ‘valorizzando un territorio già straordinariamente ricco di testimonianze storiche e preziosità paesaggistico-ambientali, propone azioni concrete attraverso le quali favorire anche l’integrazione, l’innovazione, lo sviluppo socio-economico’ non possiamo non riconoscere anche la creatività e il lavoro esercitato dal moderno imprenditore agricolo multifunzionale”.
Ingredienti del territorio e tanta bontà. Un filo d’olio extravergine d’oliva Cartoceto dop in padella e uova di gallina da accarezzare di continuo a fiamma lente per una frittata soffice, arricchita con dadini di Casciotta d’Urbino dop e, a fine cottura, con tartufo di stagione (oggi c’era il Bianchetto) e pancetta arrotolata tagliata a listarelle e precedentemente sfumata con Colli Pesaresi doc, rosso proprio come lo amava Rossini.
“Il tutto va poi servito adagiato su pane integrale realizzato con grani antichi e cotto a legna – ha evidenziato Cancellieri – questa ricetta vuole essere un invito a tutti i ristoratori a impiegare i prodotti del territorio”.
Alla presentazione di Legami era presente anche l’assessore alla Cultura del Comune di Pesaro, Daniele Vimini.
“Riuscire come avete fatto voi a fare una sintesi e raccontare il territorio non era facile – ha detto – grazie perché questa operazione dà un’ottima chance per il viaggiatore e anche per gli stessi cittadini in termini di consapevolezza”. Agriturismi come testimonial di eccellenza.
“Le nostre aziende sono tour operator eccezionali e Terranostra sarà uno strumento per questo 2024 attraverso questo piatto eccellente - ha detto Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Pesaro Urbino – anche stavolta i nostri agricoltori, custodi dell’ambiente, mettono la faccia per raccontare le eccellenze e il territorio”.
La provincia pesarese, tra l’altro, è quella che vanta il maggior numero di agriturismi in regione: oltre 300, ben il 30% del totale marchigiano.
“Questo dimostra che Pesaro è la provincia più sviluppata in un settore di punta della multifunzionalità – ha detto Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – molti agricoltori, grazie anche agli aggiornamenti normativi che abbiamo chiesto nel tempo per inquadrare meglio le attività e aumentarne le funzioni. Non dimentichiamo che il 35% delle attività si trova in area montana operando anche come presidio del territorio in termini di economia e servizi”.
Un’iniziativa che vanta anche un altro primato. È la prima volta che gli agriturismi partecipano a una Capitale della Cultura. Un modello destinato a essere esportato.
“Inizieremo a lavorare – ha concluso Carmelo Troccoli, direttore nazionale della Fondazione Campagna Amica - per avere una ricetta del territorio anche per le future Capitali della Cultura. Tutte queste potranno essere poi raccolte in una collezione di ricette simbolo dell’Italia. Mangiare bene e fare della buona cucina non significa per forza fare elaborazioni complicate o lontane da noi, spesso è la semplicità può rappresentare un territorio, che poi è quello che fanno i contadini nel loro modo di fare accoglienza”.
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