Attualità
giovedì 04 dicembre 2025
Coldiretti Marche: "Bene l'assessore Rossi sulle richieste d'urgenza per l'agricoltura biologica"
newsUn intervento tempestivo ha evitato che numerose aziende biologiche marchigiane si trovassero costrette a convertire l’intera produzione al metodo biologico per continuare a ricevere i contributi regionali delle misure agroambientali nel triennio 2026-2028.
La disposizione prevista dal nuovo PSP, infatti, avrebbe imposto alle imprese certificate per singole colture – come uva o olivo – di trasformare in biologico anche le restanti superfici aziendali, pena la perdita dei sostegni economici ad ettaro.
Una prospettiva definita come una vera “mazzata” per il settore, che avrebbe rischiato di far crollare le superfici certificate e di compromettere il ruolo delle Marche come quarta regione italiana per SAU bio.
«Siamo intervenuti appena in tempo – sottolinea il direttore regionale di Coldiretti Marche, Alberto Frau – e va riconosciuto all’assessore Enrico Rossi di aver compreso subito la gravità della situazione. Ora attendiamo il passaggio decisivo del ministero».
Accanto a questa criticità, Coldiretti Marche sta monitorando con attenzione anche il rischio di disimpegno di 51 milioni di euro di fondi europei destinati all’agricoltura. Risorse che, se non utilizzate entro i termini, inciderebbero negativamente sulle future programmazioni comunitarie per il territorio.
La task force predisposta dall’organizzazione agricola ha collaborato con la Regione per accelerare gli impegni di spesa, garantiti entro il 31 dicembre, a beneficio delle aziende in attesa dei pagamenti delle misure agroambientali e strutturali del 2025.
«Parliamo di migliaia di agricoltori – spiega la presidente di Coldiretti Marche, Maria Letizia Gardoni – che attendono risorse fondamentali. Continueremo la nostra azione finché l’ultimo beneficiario non avrà ottenuto quanto dovuto».
Sul fronte della semplificazione, la Regione ha inoltre accolto le richieste di Coldiretti introducendo dal 2026 un aumento dei contributi per ettaro destinati a chi coltiva in regime di agricoltura integrata: da 110 a 200 euro per i cereali e da 150 a 200 euro per la barbabietola da zucchero.
Una misura che si accompagna alla riduzione degli adempimenti burocratici, con l’obiettivo di rendere più accessibile la partecipazione alle misure agroambientali e di sostenere una transizione sostenibile delle aziende agricole marchigiane.