Attualità
martedì 18 marzo 2025
CNA Pesaro e Urbino contro le polizze catastrofali: "Prima la prevenzione, poi gli obblighi"

L’alluvione che ha colpito in questi giorni alcuni comuni della Toscana e dell’Emilia Romagna riporta drammaticamente al centro dell’attenzione la vulnerabilità del territorio e la mancanza di interventi di prevenzione e manutenzione da parte delle istituzioni. In questo contesto, suona ancor più stridente l’imposizione delle polizze catastrofali voluta dal Governo.
La protesta di CNA Pesaro e Urbino
La CNA di Pesaro e Urbino invita tutte le imprese associate a manifestare il proprio dissenso, aderendo alla campagna di protesta contro l’obbligo di stipulare assicurazioni contro calamità naturali e catastrofi. Le imprese possono partecipare affiggendo la locandina della campagna nelle proprie vetrine o condividendola sui social.
Cos’è una polizza catastrofale?
Si tratta di un’assicurazione obbligatoria introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 (Legge n. 213/2023), che impone a tutte le imprese italiane o straniere con sede in Italia di coprirsi contro danni da calamità naturali, con obbligo di stipula entro il 31 marzo 2025.
Ne sono esentate le imprese agricole (coperte da un fondo mutualistico nazionale) e le imprese con immobili abusivi.
La posizione di CNA
CNA Pesaro e Urbino, in linea con CNA nazionale, si oppone fermamente a questo obbligo, considerato ingiusto e insostenibile. Dopo 14 mesi dall’approvazione della legge, il regolamento attuativo non ha chiarito i dubbi iniziali né ha reso operativo il portale Ivass per la comparazione delle offerte.
Le criticità sollevate da CNA:
- L’impossibilità di stipulare 200mila polizze al giorno per coprire tutte le imprese entro la scadenza.
- L’incertezza sulla reale velocità degli indennizzi, con il rischio di non riuscire a quantificare i danni in soli 30 giorni.
- L’assenza di un vero piano di prevenzione e messa in sicurezza del territorio, che dovrebbe precedere qualsiasi obbligo assicurativo.
La richiesta al Governo
CNA ha inviato una lettera alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, chiedendo una proroga urgente per permettere alle imprese di compiere scelte consapevoli e sostenibili.