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mercoledì 20 novembre 2024

Cartoceto confermata alla guida del coordinamento regionale dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio

Cartoceto confermata alla guida del coordinamento regionale dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio

di Ufficio Stampa

Cartoceto si riconferma punto di riferimento delle Marche per il settore oleoturistico e olivicolo. Matteo Andreoni, Vicesindaco con delega al Turismo, è stato infatti eletto all’unanimità coordinatore regionale dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, realtà che a livello nazionale conta 502 soci, tra cui 16 Comuni marchigiani.

Un riconoscimento prezioso per la forte identità che il territorio della Dop Cartoceto, unica olearia regionale, esprime nel panorama da vent’anni e per l’impegno profuso per lo sviluppo di ciò che in generale l’olivicoltura e la produzione di olio evo di qualità possono rappresentare p er il territorio marchigiano.

Evidentemente soddisfatto Andreoni: «Ringraz io i colleghi amministratori per la fiducia e la coordinatrice uscente Debora Conti per la passione costantemente dimostrata durante il suo percorso. Sento la responsabilità di stimolare un lavoro di rete tra le città dell’olio marchigiane, per valorizzare l’olio extravergine di oliva di qualità e il patrimonio olivicolo, puntando fortemente  sull’oleoturismo».

Andreoni, inoltre, ha sottolineato il ruolo importante che le Marche devono giocare nello scenario di riferimento, ricordando la legge sull’oleot urismo approvata dalla Regione Marche: «La legge sull’oleoturismo, per cui l’Associazione Città dell’Olio e il Consorzio Dop Cartoceto hanno fornito il proprio contributo, rappresent a una pietra miliare per lo sviluppo del turismo legato all’olio - ha dichiarato Andreoni - L’olio non è solo un prodotto, ma un elemento strategico su cui insistere per rafforzare le opportunità di crescita del territorio regionale. È grazie a strumenti come questo che possiamo valorizzare le nostre aree ad alta vocazione olivicola, promuovendo attività di degustazione e abbinamento con operatori qualificati, pensate per coinvolgere il visitatore in un’esperienza unica. La creazione dell’Albo degli olivi secolari e i corsi di formazione per gli operatori sono esempi concreti di come la normativa guardi sia alla tutela del patrimonio che alla crescita professionale del settore».

Anche il Sindaco Enrico Rossi evidenzia il ruolo che la tradizione olivicola delle Marche può esercitare per il rafforzamento e la crescita dell’entroterra marchigiano: 

«L’olio, in armonia con le altre eccellenze enogastronomiche della nostra regione, deve diventare un volano per il turismo esperienziale: dalle visite ai frantoi e agli oliveti storici, alle attività ricreative e di sperimentazione, fino ai percorsi nel verde, da vivere a piedi o in bici. E, in quanto tale, deve rappresentare anche un’opportunità di rafforzamento della vivibilità dei luoghi, contribuendo, in modo integrato, alla rivitalizzazione e sviluppo dei nostri borghi, dunque delle nostre comunità».

E, a riguardo, il Sindaco di Cartoceto punta il dito contro l’uso dei terreni agricoli per la realizzazione di parchi fotovoltaici. 

«Come amministrazione condividiamo il manifesto dell’Associazione Città dell’Olio perchè siamo assolutamente convinti che il patrimonio agricolo sia risorsa essenziale per la nostra economia e che il nostro paesaggio debba continuare a rappresentare un tratto di riconoscibilità ai fini turistici. La nostra scelta è chiara: l’agricoltura deve essere un pilastro di sviluppo e non può essere sacrificata per interessi speculativi che non generano alcun riflesso economico, se non arricchire scatole finanziarie spesso vuote, oltre che tradire la vocazione di un territorio, ridurre la sua capacità produttiva e modificare in modo puntuale i suoi microclimi».

Il ruolo centrale tra le Città dell’Olio non è dunque casuale. Cartoceto tr accia i contorni di un territorio dove paesaggio, cultura e tradizione si intrecciano armoniosamente, ma al tempo stesso nel quale storia, realtà formative e aziende innovative convivono, creando un ecosistema capace di continuare a rigenerarsi.

«Tutelare e promuovere l’olivicoltura, quindi - evidenzia il Sindaco Rossi - consente contemporaneamente di perseguire quella sostenibilità endemica, che distingue le Marche, e abbracciare un futuro che preservi l’identità e la trasformi nel motore di un rilancio economico e sociale, in grado di generare valore, innovazione e opportunità sostenibili e durature».



 

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