Attualità
mercoledì 21 maggio 2025
Carola Rackete porta il caso GNL di Pesaro alla Commissione Europea

È ufficiale: l’eurodeputata Carola Rackete ha presentato un’interrogazione parlamentare scritta alla Commissione Europea sul discusso impianto di liquefazione del gas naturale (GNL) previsto nella zona industriale Tombaccia di Pesaro.
La richiesta, frutto dell’appello promosso da EveryOne Group e dal Comitato “Pesaro: NO GNL”, solleva dubbi sulla compatibilità del progetto con la normativa ambientale europea.
La zona individuata per l’impianto - evidenzia l’interrogazione - si trova in un contesto urbano fragile sotto il profilo ambientale, idrogeologico e sismico, a pochi metri da abitazioni, scuole e corsi d’acqua, su un sito contaminato da idrocarburi e soggetto al rischio di liquefazione del suolo.
Rackete chiede alla Commissione chiarimenti sull’utilizzo del Decreto Semplificazioni (DL 76/2020) per aggirare vincoli come il principio di precauzione (articolo 191 del TFUE), la Direttiva Seveso III e la Convenzione di Aarhus, che garantiscono trasparenza e partecipazione nelle decisioni a impatto ambientale.
«La risposta della Commissione richiederà alcuni mesi», ha fatto sapere il portavoce dell’eurodeputata, sottolineando però l’importanza del passo compiuto per portare il caso Pesaro all’attenzione delle istituzioni europee.
«È un grande risultato per tutti i cittadini che si oppongono a un progetto pericoloso, insalubre e antidemocratico», ha dichiarato Roberto Malini, co-presidente di EveryOne Group e referente del Comitato, ringraziando Rackete per il suo impegno e la sua coerenza.
«Il GNL di Pesaro è solo uno dei casi emblematici di una strategia che, in nome della semplificazione, mette a rischio ambiente, sicurezza e diritti delle comunità locali».
I promotori dell’interrogazione continueranno a fornire documentazione tecnica e testimonianze alla Commissione UE, auspicando un monitoraggio attento anche da parte del Parlamento europeo sulle future mosse delle autorità italiane.