Attualità
giovedì 17 aprile 2025
Cantiano si prepara a vivere La Turba: il 18 aprile torna la Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo

È tutto pronto a Cantiano per l’edizione 2025 de La Turba, la sacra rappresentazione della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo che andrà in scena venerdì 18 aprile, trasformando il centro storico del borgo in un grande palcoscenico a cielo aperto.
Un evento dal forte valore identitario e comunitario, tra i più sentiti e partecipati della regione, inserito a pieno titolo nell’Itinerario della Bellezza promosso da Confcommercio Marche Nord.
Presentata ufficialmente nella sede dell’associazione, La Turba è stata descritta come un'esperienza totalizzante che coniuga tradizione, fede, spettacolo e valorizzazione del territorio.
«Un evento capace di trasmettere emozioni straordinarie e coinvolgere l’intera comunità», ha dichiarato Agnese Trufelli, direttrice di Confcommercio Marche Nord.
Amerigo Varotti, responsabile dell’Itinerario della Bellezza, ha ribadito come La Turba rappresenti uno degli appuntamenti simbolo del Venerdì Santo, sottolineando il ruolo di Cantiano come protagonista del progetto turistico regionale.
«Cantiano è bellezza, storia e cultura – ha detto – e La Turba è una delle sue massime espressioni».
Anche il sindaco Alessandro Piccini ha evidenziato il legame profondo tra la manifestazione e la comunità: «È il nostro evento più rappresentativo. Unisce il paese, lo rende fiero e lo rafforza. Dopo l’alluvione del 2022, la realizzazione de La Turba fu un segnale forte di ripartenza e vitalità».
Il vicesindaco Natalia Grilli ha aggiunto: «A fare la differenza non è solo la rappresentazione, ma il paese stesso, che si trasforma in un palcoscenico naturale unico».
La macchina organizzativa è affidata all’associazione culturale La Turba, guidata da Maurizio Tanfulli: «La nostra è una manifestazione complessa e potente. Coinvolge circa 250 figuranti in costume, artigiani locali per la realizzazione delle grandiose scenografie lignee e l’intero tessuto cittadino. Quest’anno – ha aggiunto – celebriamo anche il centenario della prima fotografia della Passione cantianese, con un’installazione speciale davanti alla Collegiata di San Giovanni Battista».
Nei giorni che precedono l’evento, il borgo si trasforma: i giardini pubblici ospitano il Cenacolo, la Piazza Luceoli si anima con le scenografie del Tempio, del Pretorio e della Reggia di Erode, mentre la salita al Golgota sfrutta la scenografica collina con i ruderi della rocca medievale. Un percorso di fede e teatro popolare che culmina nella chiesa Collegiata, tra luci, torce e commozione, nel simbolico annuncio della Resurrezione.
Un’esperienza che fonde devozione, arte e appartenenza, e che ogni anno attira centinaia di visitatori pronti a lasciarsi coinvolgere dalla forza della tradizione.