Attualità
martedì 05 maggio 2020
Biancani su cultura, cinema, teatro e spettacolo dal vivo: "Un mondo da tutelare, investimenti per disegnare nuovi scenari"

di Ufficio Stampa
«Il virus ha bloccato l'accesso fisico ai luoghi della cultura e nell'emergenza la fruizione è diventata virtuale, ma non possiamo rinunciare per sempre all'esperienza dal vivo e al rapporto diretto tra palco e pubblico». Il consigliere regionale Andrea Biancani (Pd) ha presentato una mozione per salvaguardare organizzatori e lavoratori, in particolare quelli dello spettacolo, proponendo una riflessione sul futuro di un settore volano anche per il turismo. Tra i primi a chiudere per l'emergenza Covid sono stati i teatri, con la sospensione dei concerti e degli spettacoli dal vivo, insieme a tutte le manifestazioni, dai festival alle rassegne. «L'industria della cultura produce circa il 15% del Pil nazionale – ricorda il consigliere regionale Andrea Biancani, componente della commissione cultura -. Dalla musica al cinema, dall'arte allo spettacolo, tutto è sospeso e per non interrompere il legame con il pubblico, la vita culturale si è trasferita on-line, riversando nella rete archivi, visite virtuali, concerti in streaming. Una prova importante per sperimentare forme alternative di accesso, ma ora servono aiuti per gli organizzatori e per tutelare le maestranze, i lavoratori, molti dei quali precari, intermittenti e a chiamata». L'intrattenimento dal vivo è tra i segmenti più penalizzati. Dall'inizio del lock-down sono stati rinviati tutti gli eventi, in Italia si stimano oltre 4 mila concerti annullati e a questi si aggiungeranno i tour estivi. Per il settore dello spettacolo, un comparto che nelle Marche fattura oltre 41 milioni di euro e conta circa 6mila addetti, la Regione, in collaborazione con il Consorzio Marche Spettacolo (41 soggetti associati), sta studiando misure di sostegno. «Tra le linee di intervento – specifica Biancani – dovremo prevedere un fondo di emergenza regionale per sostenere i lavoratori, in particolare quelli esclusi finora dai provvedimenti nazionali, e finanziamenti per adattare i luoghi dello spettacolo ai protocolli sanitari. Un aiuto importante potrà essere la conferma per il 2020 degli stessi contributi regionali programmati nel 2019, valutando anche deroghe sulle attività effettivamente realizzate e sulla rendicontazione. A questo unire anche il mantenimento delle risorse destinate ai progetti speciali, nei quali potrebbero rientrare le spese per il distanziamento del pubblico e per i dispositivi di protezione personali». Nella mozione viene proposta inoltre la ricognizione dei fondi europei, «verificando la possibilità di accelerare i finanziamenti comunitari già ottenuti e di reperirne di nuovi, insieme a misure speciali di liquidità». «Sarà indispensabile rivedere anche il Piano della cultura, sforzandoci di immaginare il futuro e disegnando nuovi scenari – ipotizza Biancani, relatore del documento di programmazione regionale –. Dobbiamo investire sulla formazione, costruire nuove competenze mirate alla digitalizzazione e al social-marketing, ma senza accantonare l'esperienza reale e la socialità della cultura. Per la nostra regione il patrimonio culturale, il cartellone degli spettacoli e il teatro sono il volano del turismo».