Attualità
lunedì 25 novembre 2024
Biancani: "Nel 2023 il Centro Antiviolenza di Pesaro ha registrato quasi 1 ingresso ogni 2 giorni, dati allarmanti"

di Ufficio Stampa Comune di Pesaro
Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il sindaco Biancani apre il Consiglio comunale monotematico.
Il discorso del primo cittadino Andrea Biancani
Sono trascorsi 25 anni da quando l'Assemblea generale delle Nazioni Unite istituì, nel 1999, la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che da allora celebriamo con lo spirito di costruire, tassello dopo tassello, una società migliore, che si fondi sul rispetto e che si ponga, tra gli obiettivi primari, il contrasto alla violenza di genere.
La realtà, però, è sotto gli occhi di tutti. Le cronache quotidiane ci spingono ormai da anni ad una riflessione profonda sulle radici culturali della nostra società che, soprattutto in questo anno che ci vede celebrare il conferimento di Capitale italiana della cultura, diventa più significativa che mai.
Quando parlo di cultura, spesso mi piace ricordare a chi mi ascolta, quanto essa custodisca molteplici sfaccettature: da quella artistica a quella sociale, promuovendo sempre e in ogni suo messaggio eguali diritti per ogni individuo, rilanciando la cultura del rispetto e della gentilezza nei confronti degli altri.
Ma ancora una volta non possiamo e dobbiamo nasconderci: serve un investimento importante in termini di sensibilizzazione e educazione ai rapporti sociali e sentimentali, soprattutto nelle giovani generazioni che si affacciano ai nuovi amori e che potranno essere, nel loro futuro, migliori di quelle attuali. Per questo, è importante riuscire a distinguere la vita reale da quella virtuale. Un concetto che questa mattina ho voluto condividere anche con i giovani studenti del liceo Artistico Mengaroni – in occasione del Flash Mob - a cui ho ricordato di essere gentili e rispettosi con le compagne di classe e con gli amici più fragili per combattere, insieme, l’ineducazione all’affettività e promuovere il rispetto, in ogni sua forma.
La violenza di genere rimane, infatti, ancora diffusa e spesso minimizzata anche se è bene sottolineare come nel corso degli anni è cresciuta sia la coscienza pubblica che la mobilitazione contro le molestie sessuali e le altre forme di violenza femminile. Questo anche grazie alla fondamentale rete dei centri antiviolenza che, giorno dopo giorno, accolgono le vittime, le salvano e le aiutano ad uscire da quel tunnel fatto di crudeltà e manipolazione, ritornando, lentamente, alla quotidianità della vita.
Nel 2023 il centro antiviolenza di Pesaro ha registrato quasi 179 ingressi, che rappresentano 179 donne che per la prima volta si sono rivolte al CAV. Una ogni due giorni.
Questi dati sono un campanello d’allarme che purtroppo dimostrano come anche la nostra città sia teatro di alcuni episodi inaccettabili, come accaduto anche il 22 ottobre scorso in pieno centro storico ai danni di una donna che si stava recando al lavoro. Mi preme sottolineare che se le forze dell’ordine sono riuscite a salvare la donna, è sì, grazie alla loro professionalità, ma anche alla sensibilità dimostrata dai cittadini e dalle cittadine che, appena udite le grida, hanno dato subito l’allarme, non restando indifferenti davanti a ciò che stava accadendo.
Giornate come questa servono proprio a sollevare l’attenzione sul tema e a spiegare ai cittadini che il primo anticorpo che la società deve sviluppare è quello contro l’indifferenza degli altri e di noi stessi. Troppo spesso si ignora la gravità di alcuni comportamenti, si giustificano parole umilianti, atti violenti, li si banalizza o ridicolizza, trascurando la sofferenza delle vittime e lasciandole sole. Per questo sono orgoglioso dei pesaresi che non si sono voltati dall’altra parte e delle forze dell’ordine che sono subito intervenute.
Una riflessione importante va fatta anche sulle parole che usiamo quotidianamente e che travisano la realtà. “Gli orchi”, “I mostri”: così vengono descritti e chiamati gli autori delle violenze.
In realtà, questi soggetti, stando ai dati territoriali del CAV, nel 98% dei casi non sono nient’altro che i conviventi, i mariti, i famigliari, i conoscenti o gli ex. Tutte persone vicine alla vittima che si incontrano quotidianamente e che sarebbe difficile distinguere dalla massa. Non sono diversi da me o da voi.
Solo il 2% degli autori delle violenze sono “sconosciuti” alla vittima, una percentuale bassissima rispetto a quella rappresentata dai coniugi, con il 34%, o dai conviventi con il 20%.
Per questo motivo occorre educare gli uomini a rivalutare alcuni comportamenti, troppo spesso socialmente accettati e banalizzati. Come società, infatti, abbiamo anche il dovere, difficile, di recuperare i violenti, poiché l’eliminazione del fenomeno passa anche da una corretta educazione e rieducazione ai rapporti. Un lavoro arduo che però, da anni, stiamo portando avanti anche a Pesaro con lo sportello “Dico tra noi” per uomini maltrattanti, con l’obiettivo di offrire una possibilità di cambiamento.
Desidero ringraziare chi ogni giorno si impegna per contrastare la violenza sulle donne.
Chi lo fa per lavoro, come le forze dell’ordine, le operatrici e gli operatori del nostro centro antiviolenza, e ad esempio gli insegnanti, spesso i primi ad intercettare le dinamiche tossiche.
Chi lo fa per volontariato, nelle associazioni che ci aiutano a fornire servizi ai cittadini, come Percorso Donna, che fanno sensibilizzazione e formazione, tenendo viva l’attenzione sul tema. Grazie anche a tutti i singoli cittadini, giovani e adulti, che non si voltano dall’altra parte e soprattutto a tutte quelle donne, che, con difficoltà, hanno trovato e trovano quotidianamente il coraggio di denunciare.
Come amministrazione siamo e saremo sempre vicini alle vittime, per costruire una città e una comunità più rispettosa e sicura, per tutte e tutti.