Attualità
lunedì 23 marzo 2020
Attività produttive: "C'è tempo fino a mercoledì per organizzarsi"

C’è tempo fino a mercoledì per adeguarsi alle nuove disposizioni del Decreto firmato dal Governo il 21 marzo. In base alle nuove disposizioni la CNA di Pesaro e Urbino informa che le attività produttive che sono sospese perché non essenziali possono comunque proseguire se organizzate in modalità a distanza o lavoro agile – smart working.
In base al DPCM in vigore dal 23 marzo al 3 aprile 2020, ma operativo per tutti dal 25 marzo restano aperte le seguenti attività:
tutti i supermercati e i negozi di generi di prima necessità, senza restrizioni di giorni e orari
farmacie e parafarmacie
servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari
tutti i servizi essenziali come i trasporti
le attività accessorie e funzionali a quelle essenziali
le attività produttive rilevanti per la produzione nazionale
Il testo finale del DPCM fa inoltre salve anche le attività professionali.
L’elenco delle attività essenziali
L’elenco allegato al DPCM del 22 marzo include un’ottantina di codici Ateco che comprendono il settore alimentare, l’agricoltura, i settori della carta, della plastica, del vetro e della gomma, il farmaceutico, il chimico, l’industria tessile (escluso l’abbigliamento), i trasporti, la produzione di energia, la distribuzione dei servizi essenziali (acquedotti, raccolta e smaltimento dei rifiuti ecc.), ma anche le attività di manutenzione e riparazione di apparecchi, macchine e macchinari vari. Esclusa dal blocco anche la filiera dell’aerospazio e della difesa. In tutte le attività che potranno rimanere aperte resta valida la necessità di attenersi al protocollo sulla sicurezza del lavoro firmato da imprese e sindacati.
Aperte le attività funzionali alla continuità delle filiere
Il DPCM tuttavia specifica che, al di là delle attività elencate nell’allegato, “restano sempre consentite anche le attività che sono funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività di cui all’allegato 1, nonché dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali di cui alla lettera e), previa comunicazione al Prefetto della provincia ove è ubicata l’attività produttiva, nella quale sono indicate specificamente le imprese e le amministrazioni beneficiarie dei prodotti e servizi attinenti alle attività consentite; il Prefetto può sospendere le predette attività qualora ritenga che non sussistano le condizioni di cui al periodo precedente. Fino all’adozione dei provvedimenti di sospensione dell’attività, essa è legittimamente esercitata sulla base della comunicazione resa”.
Un’altra previsione molto importante contenuta nel DPCM è che “le imprese le cui attività sono sospese per effetto del presente decreto completano le attività necessarie alla sospensione entro il 25 marzo 2020, compresa la spedizione della merce in giacenza”.
Inoltre “sono consentite le attività degli impianti a ciclo produttivo continuo, previa comunicazione al Prefetto della provincia ove è ubicata l’attività produttiva, dalla cui interruzione derivi un grave pregiudizio all’impianto stesso o un pericolo di incidenti. Il Prefetto può sospendere le predette attività qualora ritenga che non sussistano le condizioni di cui al periodo precedente. Fino all’adozione dei provvedimenti di sospensione dell’attività, essa è legittimamente esercitata sulla base della dichiarazione resa. In ogni caso, non è soggetta a comunicazione l’attività dei predetti impianti finalizzata a garantire l’erogazione di un servizio pubblico essenziale”.
Queste tre ultime disposizioni accolgono le istanze della CNA che chiedeva un periodo cuscinetto di 48 ore per sistemare le attività prima della chiusura. Il tempo necessario per poter fermare le attività in sicurezza e flessibilità nel poter gestire la spedizione di eventuali merci già in partenza e/o destinate all’export. La CNA ha chiesto almeno 48 ore, per consentire alle imprese di porre in essere tutte gli interventi indispensabili alla chiusura degli impianti, alla gestione del personale, dei clienti e fornitori, di evadere gli ordini.
La lista dei codici Ateco
Ecco l’elenco ufficiale dei codici Ateco delle attività essenziali che NON sono bloccate dal nuovo DPCM. Il Decreto (qui il testo ufficiale uscito sulla Gazzetta Ufficiale) specifica che “l’elenco dei codici di cui all’allegato 1 può essere modificato con decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentito il Ministro dell’economia e delle finanze”.