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venerdì 29 aprile 2022

Alla Fiera del calzaturiero di Mosca 31 aziende marchigiane (con il sostegno della Regione) su 48

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Alla Fiera del calzaturiero di Mosca 31 aziende marchigiane (con il sostegno della Regione) su 48

da Il Post 

Quarantotto aziende del settore calzaturiero italiano sono in questo momento a Mosca per partecipare all’Obuv’ Mir Kozhi (“Scarpe in pelle dal mondo”), fiera del settore calzaturiero e della pelletteria che si tiene al centro esposizioni Krasnaja Presnja della capitale russa. L’esposizione è iniziata il 26 aprile e si concluderà oggi 29 aprile, e la partecipazione delle aziende italiane ha provocato alcune polemiche, anche se le imprese non stanno violando nessuna norma sulle sanzioni.

Il regolamento europeo legato al quarto pacchetto di sanzioni vieta infatti la vendita sul mercato russo di beni di lusso con un valore superiore a 300 euro (oltre alle scarpe per esempio ci sono sigari, gioielli, caviale): e gli espositori italiani si sono adeguati a questa norma, proponendo ai rivenditori russi i modelli in listino con prezzi inferiori. Inoltre, durante le contrattazioni, potranno abbassare i prezzi di alcuni modelli.

La presenza di imprenditori italiani alla fiera di quest’anno è comunque inferiore a quella degli anni passati. Delle 48 aziende partecipanti, 31 sono marchigiane: 2.250 delle 11.665 imprese di settore presenti in Italia, pari al 19%, sono infatti nelle Marche. A organizzare l’esposizione di Mosca sono, dal 1997, Bolognafiere e Assocalzaturifici, l’associazione di settore che fa parte di Confindustria. A pagare le spese degli stand, per quanto riguarda gli espositori marchigiani, è la regione Marche. 

L’assessore regionale alle Attività produttive delle Marche, Mirco Carloni, ha detto al Fatto Quotidiano: «La Regione Marche condanna la guerra in tutte le sue forme e continuerà a aiutare i profughi ucraini ma, vista la situazione, non si può girare dall’altra parte, lasciando sole le imprese marchigiane colpite dalla crisi. E la calzatura è il nostro fiore all’occhiello».

Il mercato russo è importante per le aziende calzaturiere italiane ma, guardando le cifre, non appare così determinante. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore dopo il Micam, la fiera internazionale delle calzature che si è svolta a Milano dal 13 al 15 marzo, la Russia vale il 2,7% dell’export calzaturiero italiano e, per le imprese italiane, è il decimo mercato (l’Ucraina è il 26esimo con lo 0,4%). Contano molto di più per l’Italia il mercato europeo (Svizzera e Francia in testa), quello americano e quello cinese.

È vero anche però che la Russia rappresenta un mercato molto proficuo per i produttori di scarpe d’alta fascia.

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