Attualità
giovedì 22 maggio 2025
Acquedotto romano, conclusi i lavori di disostruzione: torna operativo il capolavoro idraulico di 2.000 anni

Si sono conclusi prima del previsto i lavori di sistemazione e disostruzione dell’acquedotto romano a Pesaro, la più antica infrastruttura idraulica del territorio pesarese, ancora oggi attiva dopo oltre 2.000 anni.
Un intervento tanto delicato quanto strategico, portato avanti con tecnologie all’avanguardia e sotto la stretta sorveglianza della Soprintendenza.
«Siamo soddisfatti di aver terminato in anticipo operazioni così complesse - dichiarano il sindaco Andrea Biancani e l’assessora alle Manutenzioni Mila Della Dora -. Un lavoro seguito con attenzione per tutelare non solo l’opera storica, ma anche la sua attuale funzione: portare acqua alla città».
I lavori si sarebbero dovuti concludere in estate, in vista del potenziamento stagionale del flusso idrico verso il Genica, da cui si riforniscono gli stabilimenti balneari attraverso l’autoclave di Muraglia.
L’intervento ha visto la collaborazione di Marche Multiservizi e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, che ha garantito un costante monitoraggio archeologico.
Dopo l’individuazione dei punti di otturazione, nei giorni scorsi è stata effettuata una perforazione orizzontale teleguidata da una ditta specializzata e autorizzata.
«Abbiamo utilizzato tecnologie non invasive - spiega Mauro Tiviroli, AD di Marche Multiservizi - per proteggere un’infrastruttura di altissimo valore storico. La condotta era ostruita da calcare e radici, ma ora è completamente libera. Il successo di questo intervento dimostra quanto sia importante una visione di lungo periodo nella progettazione di opere idriche al servizio del territorio».
L’acquedotto romano è stato oggetto di attenzioni costanti sin da ottobre 2024, quando un’importante otturazione all’altezza di strada dei Condotti (quartiere Muraglia) aveva causato la fuoriuscita di acqua da uno dei pozzetti.
Il Comune e Marche Multiservizi erano subito intervenuti per mettere in sicurezza l’area e realizzare un’opera provvisoria di deviazione dell’acqua nel fosso adiacente.
Con l’intervento appena concluso, si chiude definitivamente l’emergenza.