Attualità
venerdì 11 aprile 2025
Accordo Beko-sindacati, primo sì dai lavoratori di Comunanza: referendum vinto con l'85,8% dei consensi

È arrivato il primo sì marchigiano all'ipotesi di accordo raggiunto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy tra i vertici di Beko e le sigle sindacali di categoria Fim, Fiom, Uilm e Uglm.
A dare il via libera sono stati i lavoratori del sito di Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno, dove il 79,4% degli aventi diritto ha partecipato al voto, e di questi l’85,8% ha detto sì: 212 voti favorevoli, 39 contrari e 3 schede bianche.
L’intesa prevede fino a un massimo di 80 esuberi, ma soprattutto garantisce il futuro dello stabilimento, che non verrà dimesso a fine anno come inizialmente temuto.
Anzi, nei prossimi mesi è attesa l’assegnazione di un nuovo prodotto di alta gamma, che dovrebbe rappresentare un rilancio produttivo per l’impianto ascolano.
Domani sarà il turno di Fabriano, con le assemblee nei vari stabilimenti in programma al mattino e al pomeriggio, e la consultazione referendaria che chiuderà alle 16:30.
Anche qui l’accordo prevede importanti sacrifici, ma sembra scontato l’ok dei lavoratori, alla luce di un piano che punta a gestire fino a 193 esuberi tra impiegati, quadri e dirigenti attraverso strumenti non traumatici: uscite incentivate e contratti di solidarietà.
A questi si aggiungono 64 esuberi tra gli operai dello stabilimento di Melano, che però continuerà a essere il polo di produzione dei piani cottura per l’intera regione Emea.
Non solo: sono previsti investimenti per oltre 60 milioni di euro nei prossimi tre anni.
L’accordo esclude licenziamenti unilaterali: tutte le uscite saranno su base volontaria, con incentivi fino a 90mila euro, a seconda dell’età anagrafica.
Un accordo che punta a salvare i siti produttivi marchigiani e a garantire una transizione industriale sostenibile, senza strappi sociali.