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lunedì 27 giugno 2022

"Ai nostri ragazzi per non dimenticare", domani sera a Tavullia si ricordano i giovani uccisi dai nazifascisti

"Ai nostri ragazzi per non dimenticare", domani sera a Tavullia si ricordano i giovani uccisi dai nazifascisti

di Ufficio Stampa Comune di Tavullia

Un’altra serata dedicata alla Memoria a Tavullia. Per non dimenticare l’orrore di quanto accaduto ed affinché non si ripeta mai più. 

Martedì 28 Giugno alle ore 21 in piazza Gnassi a Tavullia l’amministrazione comunale ha organizzato la seconda edizione dell’iniziativa “28 Giugno 1944 - Ai nostri ragazzi per non dimenticare”. 

Il 28 giugno 1944 infatti a Tavullia dai nazifascisti vennero brutalmente uccisi cinque giovani ragazzi poco più che ventenni: Ivo D’Angeli (20 anni), Celestino Gerboni (22), Nino Balducci (19), Augusto Signoretti (20) e Giuseppe Benelli (22). Oltre a questi ragazzi nella stessa giornata a Cailungo di Cagli altri 4 ragazzi di Tavullia furono fucilati: Luigi Ferri (23), Francesco Federici (22), Argentino Cecchini (19) e Vittorio Tardini (24). 

Dopo i saluti del sindaco Francesco Paolucci e la presentazione affidata all’assessore alla Cultura Patrizio Federici l’evento entrerà nel vivo con le testimonianze e la partecipazione dei giovani tavulliesi che leggeranno alcuni ricordi dell’epoca intervallati dalla musica del “Distretto della Musica”. 

Al termine della serata “Sand Art” (animazione con la sabbia) a cura del Maestro Mauro Masi. 

“Tante persone l’anno scorso parteciparono alla prima edizione di questa iniziativa: un momento molto bello e toccante per far conoscere ai nostri ragazzi e ricordare al resto della comunità l’eccidio nazifascista che 78 anni uccise nove loro coetanei - spiegano il sindaco Paolucci e l’assessore Federici - Vite spezzate senza un apparente e giustificato motivo che non fosse la malvagità umana. Abbiamo voluto ripetere l’evento anche quest’anno per non dimenticare il sacrificio e la sofferenza di ragazzi di venti anni che hanno dato la vita propria vita o sarebbe meglio dire a cui una folle dittatura, che non dovrà mai più ripetersi, ha rubato la vita”.


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